Un consiglio a DAZN? La prossima volta studia!
La qualità dell’immagine non è forse delle migliori ma trovo il contenuto di questa foto, scattata in località Chioggia (VE) da uno dei nostri follower, molto interessante! Volete sapere cosa state osservando? Una delle soluzioni di Tim per aumentare la copertura del segnale 4G+: trattasi di microcelle installate su di un cabinet per la fonia fissa.
Come avranno notato i più informati, il cabinet è fornito del servizio FTTCab. Si può capire dalla presenza di un modulo fibra (riconoscibile dal coperchio rosso). Collegato a questo cabinet (chissà come) ci sono delle antenne che erogano il segnale 4G+, sul sito ufficiale di Tim trovate maggiori informazioni: https://www.tim.it/reti-veloci
Cosa centra questo con DAZN? Forse poco, o forse molto! Ma andiamo con ordine e partiamo con il fare una riflessione in merito alla tecnologia 5G, agli attori coinvolti e al futuro delle telecomunicazioni mobili.
Oltre ai soliti nomi noti: Tim, Vodafone e Wind-3 parteciperanno alla gara per l’assegnazione delle frequenze 5G anche Fastweb, Iliad, Linkem e Open Fiber.
Ogni operatore ha i propri asset, il che, naturalmente, porta a delle differenze nelle caratteristiche del servizio che ognuno di loro eroga, differenza talvolta marginali, altre sostanziali. Essere a conoscenza di questi asset consente di scegliere in modo molto più consapevole l’operatore più adatto alle proprie esigenze. Vediamone allora alcuni:
Tim: sicuramente la capillarità della sua infrastruttura le consente di raggiungere un territorio molto vasto. Risultano pertanto molto presenti in realtà con più sedi distribuite nel territorio, come aziende di retail con punti vendita in tutta Italia.
Vodafone: è caratterizzata da una rete mobile proprietaria, con tralicci che non condivide con nessuno (eccezion fatta per Tim e solo in alcuni casi). È molto orientata al mondo business con applicazioni che si integrano con la comunicazione mobile machine-to-machine. Non ha tuttavia una gran infrastruttura in fibra ottica.
Wind-3: la joint-venture di queste due realtà sta dando vita alla più grande rete mobile (le attività di unificazione della rete si concluderanno probabilmente a metà del 2019). Entrambi questi operatori hanno sempre avuto un forte orientamento ad una clientela residenziale.
Fastweb: è il primo nome che ci viene in mente quando si parla di Fibra Ottica. Ha una propria rete in fibra ottica molto capillare nelle grandi città, un po’ meno sul resto del territorio nazionale. L’orientamento di Fastweb sembra essere il pacchetto “fisso + mobile”, soluzione che ha iniziato a consolidare con l’acquisto delle frequenze da 3,5GHz da Tiscali.
Iliad: è l’operatore francese da poco giunto nel bel Paese e che ha invaso il pubblico residenziale con un’offerta estremamente accattivante, tanto da costringere Tim e Vodafone a rivedere al ribasso le loro offerte (e i loro guadagni). La rete, che devono condividere con altri operatori, non è decisamente il loro asset, con il risultato di una copertura non proprio capillare.
Linkem: azienda italiana, si propone di portare il servizio di connessione FWA (fixed wireless access) anche nelle aree dove non arrivano i tradizionali operatori. Ha stretto accordi con i diversi operatori in fibra ottica e con le maggiori tower company.
Open Fiber: è l’ultima arrivata e dovrebbe essere l’azienda che porterà la fibra in tutta Italia annullando il digital divide. Si è aggiudicata un posto sulla tavola delle trattative per aggiudicarsi le frequenze per il 5G. Riguardo ad openfiber però vi rimando a questo mio articolo, di qualche settimana fa: https://www.linkedin.com/pulse/attenti-ad-open-fiber-%C3%A8-la-fine-degli-operatori-tlc-stefano-pasqualin/
Da questa brevissima analisi avrete capito la difficoltà di prevedere, ad oggi, quale sarà l’evoluzione del mercato delle telecomunicazioni mobili. Se a questo aggiungiamo che il sistema “Italia” sa essere estremamente imprevedibile, con la politica ed il libero mercato a volte si sovrappongono… ecco che otteniamo un cocktail micidiale che annebbia le nostre facoltà di scernere.
E DAZN? Bhe, io dubito che non avessero analizzato la situazione delle telecomunicazioni prima di avventurarsi nel nostro mercato, ma certo se sono inciampati loro, ai quali non mancano certo le risorse e le competenze, come possono fare le migliaia di aziende in Italia che si occupano di tutto tranne che di tecnologia, ma per le quali la connettività è sempre più determinante?
E’ questo che spinge me e la mia azienda in quello che facciamo, la convinzione che trovare un partner che sia a contatto con questo mercato, che collabori con gli operatori e che conosca punti di forza e debolezza nelle diverse aree geografiche, sia la soluzione più semplice e vantaggiosa, soprattutto per quelle aziende che vogliono mettersi al riparo da errori che potrebbero pagare a caro prezzo.