Attenti ad Open Fiber! È la fine degli Operatori TLC?

Una riflessione su Open Fiber

Se c’è una cosa che apprezzo della matematica è la sincerità, il suo essere inopinabile!

Il famoso 2+2=4 è uguale in tutto il mondo. E dai numeri mi piace partire quando mi confronto con i clienti. Quali sono i costi attuali?
Quali sono le performance effettive della linea? Quali sono le esigenze effettive ed il budget di cui si dispone? Più avanti in questo articolo vedremo come i numeri, spesso, ci portino al nocciolo del problema, rompendo quel muro di preconcetti e convinzioni che gli operatori telefonici hanno creato attorno ai servizi di connettività, spesso per nascondere qualche “piccolo” difetto.

I numeri reali non sono sempre di dominio pubblico o non sono sempre rappresentati in maniera leggibile, questo è uno dei motivi che ci hanno spinto nel tempo ad investire molte risorse ed energie nell’offrire un servizio di consulenza “PRO-VENDITA” che è sempre stato molto apprezzato dai responsabili IT, perché si rivela fondamentale nello stabilire un punto di partenza e di arrivo nella scelta della connettività.

Con lo stesso approccio analitico valutiamo però anche le dicerie, i rumors. Una di quelle molto in voga in questo momento è che non valga la pena impegnarsi nel lungo periodo in contratti di connettività perché, ci viene spesso detto “…abbiamo sentito che Open Fiber sta cablando tutto l’Italia, anche il nostro comune!”.

Io ascolto con attenzione, ma poi non posso trattenere un sorriso, per almeno un paio di motivi.

Il primo è molto semplice: Open Fiber (per brevità OF) NON È UN OPERATORE, bensì un fornitore di servizi agli operatori, tra i quali ci siamo anche noi. Quindi anche noi abbiamo accesso ai servizi di OF che possiamo rivendere ai nostri clienti, al pari di Tim, Vodafone, Wind-3, Fastweb, ecc… va da sé che nelle zone coperte da OF siamo ben lieti di fornirne, laddove risponda alle esigenze del cliente, anche la connessione FTTH di OF, alla quale aggiungiamo banda garantita, il nostro monitoraggio H24 e l’assistenza tecnica con intervento entro 4 ore lavorative.

Il secondo motivo riguarda i numeri. Torniamo a sfruttare la nostra amica matematica, perché le dicerie, le chiacchere, le opinioni del “cugino informatico”, valgono ben poco di fronte alle cifre. Sul sito Openfiber potete verificare la copertura del vostro comune.

Faccio una premessa: l’argomento è poco frizzante e non voglio annoiarvi troppo, per cui mi concederò delle leggerezze sul linguaggio tecnico e sul modello di funzionamento delle realtà coinvolte.

Infratel Italia S.p.A. è l’azienda del ministero dello sviluppo economico che incassa i finanziamenti europei dedicati alla “tecnologia” e li distribuisce agli operatori del settore mediante dei bandi.

Open Fiber S.p.A. possiamo definirlo un “carrier”, ovvero un soggetto che fornisce l’infrastruttura su cui altri operatori (Tim, Wind-3, Vodafone, ConnEtical) poggiano i loro servizi pagando un “affitto” per l’utilizzo della stessa.

Infratel ha quindi indetto dei bandi che Open Fiber si è aggiudicata offrendo molto di più di quello che avevano offerto i concorrenti, aggiudicandosi un bando da circa 3,2 miliardi di euro per la copertura di 3.700 comuni italiani (circa la metà del totale).

Bene, ora cominciamo ad avere in mano qualche numero da utilizzare con la nostra materia preferita: la matematica!

3.200.000.000 € su 3.700 comuni significa che per ogni comune sono messi a disposizione circa 865.000€ per il cablaggio della fibra ottica. Ma con questi soldi quanta fibra possiamo stendere? Partiamo dal presupposto che Open Fiber lavora molto spesso usando la tecnica della “microtrincea” (ovvero uno scavo molto sottile e non molto profondo, ricoperto da uno strato di cemento a presa rapida – vedi foto).

Facciamo che tra i permessi, gli appalti con società che fanno questo tipo di lavorazioni, i numerosi apparati hardware di “collegamento” tra le diverse fibre, quelli per la gestione del routing, ecc… abbiamo un costo complessivo unitario di 35,00€ al metro. Quindi, 865.000,00 € a disposizione, diviso 35,00€ al metro, abbiamo un risultato di circa 25 chilometri di fibra ottica per ogni comune. Tanti? Pochi? Vediamo…

Se dobbiamo raggiungere TUTTE le abitazioni e le zone industriali, è necessario che la posa venga fatta su ogni singola via del paese. Prendiamo ad esempio Vigonza, alle porte di Padova, un comune di medie dimensioni, non troppo periferico, molto abitato e con un buon tessuto produttivo (e quindi molto appetibile dagli operatori perché ricco di potenziali clienti). Il comune ha 7 frazioni sparpagliate su una superficie di 33km quadrati. Capiamo bene che i 25km per raggiungere ogni singola abitazione e azienda non basteranno mai (sono circa 6km per ogni frazione, oltre alle dorsali di collegamento). Con molta pazienza, potete dilettarvi con google earth e lo strumento “percorso” a calcolare la lunghezza di tutte le vie del paese (io sono arrivato, per quanto riguarda Vigonza, a circa 43km).

Starete certamente pensando che esistono i comuni più piccoli sui quali si può risparmiare per dedicare risorse ai comuni più grandi! Purtroppo non è così, facendo i conti con un comune più piccolo come Fiesso d’Artico, senza frazioni, con la maggior parte delle case distribuite nel centro del paese e lungo la strada statale, per coprire tutte le abitazioni servono almeno 22km. Tutto questo senza calcolare eventuali imprevisti nei lavori, come ad esempio radici di alberi protetti dai beni ambientali che invadono le strade, oppure lavorazioni fuori dall’ordinario come pavimentazioni di porfido presenti in molte strade e piazze storiche, tutti imprevisti che fanno impennare i costi.

Come sempre la matematica ci ha mostrato la verità! I numeri non mentono, la coperta è troppo corta, le promesse troppo lusinghiere e noi continueremo a lavorare duramente, come sempre, per colmare le lacune altrui. Però abbiamo la Matematica, e state certi che continueremo ad usarla per dare alle aziende soluzioni basate su numeri e non sulle chiacchiere da bar.


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